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L'Ordine di San Colombano, denominato anche come Ordine colombaniano, era un ordine monastico osservante la regola di San Colombano dettata attorno al 591 da san Colombano in Francia a Luxeuil e che conferì al monachesimo occidentale di rito celtico-irlandese la sua forma definitiva. In Italia a Bobbio il santo irlandese fondò nel 614 l'abbazia di San Colombano che divenne abbazia matrice di tutti i monasteri colombaniani italiani ed europei. Monasteri sia dipendenti direttamente o indirettamente dal cenobio bobiense ed inseriti nel suo Feudo monastico reale ed imperiale, sia fondati da monaci di Bobbio o gemmati da altri monasteri della stessa regola ma indipendenti. Caratteristico dei monaci colombani era l'abito talare di lana bianca con il sole giallo sul petto. Essi introdussero attraverso il Poenitentiale l'uso della confessione privata in sostituzione di quella pubblica per il sacramento della penitenza. L'ordine fu definitivamente sciolto nel 1448. Molti monasteri fondati in epoca longobarda accolsero in seguito dapprima la regola mista e poi divennero direttamente benedettini dopo la riforma generale monastica da parte di Benedetto d'Aniane, quello di Bobbio dopo il 1448 fu preso dalla Congregazione di Santa Giustina di Padova.
La cattedrale di San Martino è il principale luogo di culto cattolico della città di Lucca, chiesa madre dell'omonima arcidiocesi. Secondo la tradizione, il duomo fu fondato da San Frediano nel VI secolo, poi riedificato da Anselmo da Baggio, vescovo della città, nel 1060 ed infine modificato tra il XII e il XIV secolo.
La repubblica di Lucca fu un antico Stato dell'Italia centro-settentrionale, sorto all'inizio del XII secolo e che si mantenne indipendente fino al 1799. Dopo quella data lo Stato di Lucca continuò ad esistere, ma fu de facto dipendente dalle grandi potenze del tempo, prima dal Primo Impero francese poi dall'Impero austriaco, che lo trasformarono in un principato unito a Piombino, infine in un ducato per i Borboni di Parma. Il ducato di Lucca fu annesso il 4 ottobre 1847 al Granducato di Toscana. La repubblica di Lucca si estendeva oltre la città omonima sul contado circostante nella parte nord-occidentale dell'odierna regione Toscana, ai confini con l'Emilia e la Liguria.
La pieve di San Piero in Campo è un edificio sacro che si trova nella località omonima a Montecarlo.
La pieve di San Lorenzo, nota anche come pieve di San Lorenzo di Vinacciara è una pieve di Minucciano, situata nella frazione di Pieve San Lorenzo, in provincia di Lucca. La pieve viene anche detta "dei Gragnanesi", perché era sotto il protettorato dei potenti signori di Gragnana, che esercitavano una forte influenza sui territori di Lucca e di Massa in Lunigiana.. Pregevole esempio di architettura romanica, ha mantenuto l'originale aspetto interno, completamente in pietra. Contiene opere d'arte locale.
Benevento (AFI: [beneˈvɛnto], ; Beneviénte in dialetto beneventano) è un comune italiano di 57 962 abitanti, capoluogo della provincia omonima in Campania. Chiamata inizialmente Maloenton dalle native popolazioni osco-sannitiche, per poi essere rinominata dagli antichi romani prima Maleventum e infine Beneventum, la città vanta un cospicuo patrimonio storico-artistico e archeologico, frutto delle varie dominazioni ed affiliazioni susseguitesi nel corso della sua storia. Dal giugno del 2011 la chiesa di Santa Sofia, edificata nel 760 dal duca longobardo Arechi II, è entrata a far parte del patrimonio dell'umanità UNESCO all'interno del sito seriale Longobardi in Italia: i luoghi del potere. Simbolo della città è l'arco di Traiano che risulta essere uno degli archi trionfali romani con rilievi meglio conservati. È sede dell'arcidiocesi di Benevento.
Palermo (AFI: [paˈlɛrmo] ; Palermu [paˈlɛmmʊ] in siciliano, Paliemmu in dialetto palermitano) è un comune italiano di 642 809 abitanti, capoluogo dell'omonima città metropolitana e della Regione Siciliana. Si trova al centro di un'area metropolitana di oltre un milione di abitanti. È il quinto comune d'Italia per popolazione. La città si estende sulla pianura Conca d'Oro ed è circondata dalla barriera dei Monti di Palermo. Palermo ha mantenuto il ruolo di capitale del Regno di Sicilia dal 1130 al 1816. È stata protagonista delle rivoluzioni del Vespro nel 1282 e delle rivolte del 1848. La lunga storia della città e il succedersi di numerose civiltà e popoli le hanno regalato un notevole patrimonio artistico e architettonico. Il sito seriale Palermo arabo-normanna e le cattedrali di Cefalù e Monreale, di cui fanno parte più beni monumentali situati in città, è stato dichiarato Patrimonio dell'umanità dall'UNESCO nel 2015. Numerosi edifici, tra chiese e palazzi, sono riconosciuti monumenti nazionali. A Palermo ha sede l'Assemblea regionale siciliana, la più antica assise parlamentare in attività del mondo, nonché una rilevante sede universitaria. La sua arcidiocesi è sede metropolitana e sede del primate di Sicilia. Nominata capitale italiana dei giovani 2017, è stata inoltre capitale italiana della cultura per il 2018. Palermo fa parte della rete Eurocities delle più grandi città europee.
Minucciano è un comune italiano di 1 902 abitanti della provincia di Lucca in Toscana, situato nella regione storica della Garfagnana e precisamente alle sue estremità nord-occidentali, ossia ai confini con la Lunigiana.
La chiesa dei Santi Martino e Giorgio è un luogo di culto ubicato nel comune di Caldarola. Del primitivo edificio sacro è rimasta l'abside orientata ad est come da consuetudine medievale (ovvero verso Gerusalemme) e da tale elemento è possibile capire come la chiesa fosse a due cappelle sovrapposte; l'ambiente inferiore doveva essere molto più spazioso di quello sovrastante e sicuramente destinato al culto, la presenza dell'affresco attribuito al Maestro di Rasiglia raffigurante San Leonardo di Nobilacum e Madonna in trono col Bambino, testimonia tuttora la qualità degli spazi interni. Si ipotizza che l'antica chiesa romanica possa essere "sorta sui resti di un sacello non cristiano dacché nelle immediate vicinanze non mancano toponimi che rievocano vicende agro-pastorali di natura pagana". Oggi l'edificio sacro si presenta nella forma assunta in seguito ad una trasformazione eseguita prima della metà del Cinquecento. La fabbrica fu notevolmente ampliata e ottenendo una struttura completamente diverse da quella originaria e assolutamente singolare come conformazione. L'ampliamento fu eseguito conservando della chiesa originaria soltanto due lati, la parte absidale e la parete laterale sud. È stata ipotizzata la presenza di altri edifici preesistenti che parzialmente utilizzati condussero all'attuale conformazione, in particolare in riferimento alla facciata principale, al protiro che vi sorge addossato, al portale, alla formella raffigurante San Martino, alla nicchia e su un frammento di affresco che in essa si conserva; ma non si riesce comunque a capire il motivo per cui gli uomini dell'allora comunità di Vestignano, tanto si siano ingegnati per salvare queste parti di edificio. Quindi, sopra l'architrave della porta d'ingresso è visibile una pietra rettangolare con l'altorilievo di San Martino a cavallo che dà il mantello al povero; la scultura dovrebbe essere appartenuta al primo edificio, nell'angolo alto a sinistra della pietra scolpita, in lettere gotiche è inciso: S. Martinus un elemento, questo, paleograficamente importante per la datazione al secolo XII - XIII quindi, al sorgere della piccola chiesa romanica. All'interno, sulla controfacciata, a destra dell'ingresso, c'è un grande affresco firmato e datato IO(HANNES) ANDREA PITTORE DE CALDAROLA PINXIT 1551 in cui sono raffigurati i due santi cari al culto dei Longobardi, San Martino e San Giorgio. Di seguito, sulla parete laterale sud, di recente è stato riportato alla luce un altro affresco in cui è rappresentato Gesù fra gli apostoli la cui realizzazione è stata attribuita di recente a G. A. De Magistris, mentre in precedenza era stato detto di Durante Nobile (figlio di Nobile da Lucca). Ancora un affresco attribuito a G. A. De Magistris si trova sulla parete laterale sud, il Presepe con Annunciazione, mentre i Misteri che lo incorniciano sembrerebbero più tardi, forse attribuibili a Simone De Magistris. Sulla parete laterale nord si trova un altro affresco datato 1538 e attribuito a G. A. De Magistris. Nella fascia basamentale dell'affresco, nei tre ovali sono raffigurati i santi Apollonia, Antonio abate e Elena madre di Costantino. Per nascondere l'abside (contenente l'affresco che abbiamo visto in precedenza) e per costituire una parete di fondo unitaria per la nuova aula così come si era formata in seguito all'ampliamento cinquecentesco, fu trovata una soluzione assolutamente originale realizzando una sottile parete che non copre il catino absidale e il resto della parete di fondo vera e propria. Uno schermo costruito in funzione della rappresentazione pittorica, atto a contenere l'altare maggiore, due altari laterali e per simmetria due porte che chiudono lo spazio di risulta che per necessità è divenuto sacrestia. Tutta l'opera è dovuta a Simone De Magistris, figlio del più volte citato G. A. De Magistris che raffigurò il ciclo pittorico che parte dall'Assunta datata 1588 per poi descrivere san Martino e il povero, la Crocifissione, san Giorgio che uccide il drago e la Resurrezione. Infine, l'intervento in epoca più tarda, metà del 700, di Luigi Domenico Valeri che dipinge, sempre in fresco Sant'Antonio da Padova. Elenco dei principali beni storico artistici conservati nell'edificio: Affresco, San Giovanni Affresco, San Giorgio e San Martino, G. A. De Magistris Affresco, Presepe con Annunciazione, G. A. De Magistris Affresco, Gesù fra gli Apostoli, G. A. De Magistris Pentittico, affresco, Simone De Magistris, composto da: L'Assunta, 1588 San Martino e il povero Crocifissione San Giorgio che uccide il drago Il Risorto, 1588 Affresco, Madonna con Bambino con San Rocco e San Sebastisno, G. A. De Magistris Olio su tela, Sant'Antonio da Padova con Madonna e Gesù, sec. XXVIII Affresco, San Leonardo di Nobilacum e Madonna in trono col Bambino, Maestro di Rasiglia
La chiesa di San Jacopo è un edificio sacro che si trova in località Pugliano a Minucciano, in Toscana. La connotazione esterna dell'edificio è ottocentesca; si veda al riguardo la bifora in facciata e la data 1829 che compare su una porta d'accesso laterale. In questa fase di lavori di trasformazione venne coinvolto anche l'interno; così agli altari laterali in stucco, a quello maggiore in marmo, alla raggiera con cherubini alle sue spalle, tutti della metà del Settecento, si associano il dipinto su tela inserito nella raggiera raffigurante la Madonna col Bambino e i Santi Giacomo e Anna eseguito dal pittore lucchese Antonio Barsotti nel 1886, e le statue in marmo di Santa Chiara e di San Francesco, ai lati dell'altare maggiore, parimenti dell'Ottocento.
La chiesa della Santa Croce è una chiesa di Caldarola. L'impianto della chiesa è molto remoto, situandosi l'edificio sul sito, ove probabilmente i benedettini tennero la villa di Croce, sorta intorno all'edificio di culto e fortificata dai Varano nel secolo quattordicesimo. L'attuale campanile è costruito su di un torrione, facente parte della cinta varanesca; il torrione ingloba e nasconde all'esterno la vista dell'abside. Tra il Quattrocento ed il Cinquecento la chiesa si riempì di suppellettili di gran gusto. Nobile da Lucca lasciò qui il grosso del suo repertorio. Giovanni Andrea De Magistris è presente in chiesa con l'affresco raffigurante santa Lucia nella nicchia a sinistra dell'altare maggiore e una Vergine e Santi presenti in fondo alla chiesa, entrambi sono stati recentemente restaurati. Simone, il più noto dei De Magistris, è presente con l'affresco dei SS. Antonio abate e Venanzio. Il figlio Federico è presente con la decorazione floreale delle nicchie. Meno chiara è l'attribuzione de La Pietà e Santi in affresco nella nicchia a destra dell'altare maggiore. Tra le opere di scultura segnaliamo la Madonna in piedi con Bambino attribuita al Maestro di Macereto, finita nella Galleria Nazionale d'Urbino. Quest'ultima scultura ha subito due restauri: uno ad opera della Soprintendenza di Urbino nel 1973; e l'altro fatto nel 2002 e ed è stata esposta nella mostra “Il Quattrocento a Camerino” tenutasi nello stesso anno: la piccola scultura dal prezioso intaglio nella sapienza della sua soluzione compositiva, con slancio affettuoso, il Bimbo si stringe alla Madre abbracciandola dietro al collo e reggendosi a un lembo del manto con una mano, mentre con lo sguardo contempla il suo volto con gesti sicuri, la Vergine sostiene il Figlio. Durante l'esecuzione dei lavori di restauro ultimati nel 2003 e più precisamente della ripresa a scuci-cuci delle lesioni presenti nell'abside, sono stati rinvenuti degli affreschi sulla muratura posta in prossimità del catino absidale. Gli affreschi possono essere fatti risalire al secolo XV e raffigurano il Cristo crocifisso sorretto dal Padre Eterno, inoltre è presente una Santa (un soggetto analogo si trova dipinto sulla tela posta nella cimasa dell'altare maggiore). Poiché l'affresco scoperto si trovava su una parete piana posta dietro e in aderenza all'abside, visto il soggetto legato comunque alla Santa Croce, si è in presenza di un documento certo della precedente configurazione della Chiesa, anticamente sprovvista di abside e con una diversa configurazione.
La chiesa vecchia di Gorfigliano, dedicata a San Giusto e a San Clemente, è un edificio religioso situato nella frazione di Gorfigliano nel comune di Minucciano.
Il Molise (AFI: /moˈlize/) è una regione italiana a statuto ordinario dell'Italia meridionale di 298 067 abitanti, con capoluogo Campobasso. Nata nel 1963 per distaccamento della provincia di Campobasso dalla regione Abruzzi e Molise, istituita nel 1948, confina con l'Abruzzo e il Mare Adriatico a nord, con il Lazio a ovest, la Campania a sud e la Puglia a est; le province sono Campobasso e Isernia, quest'ultima istituita nel 1970 per distaccamento di 52 comuni dalla provincia di Campobasso. Il termine "Molise" proviene dai primi feudatari del Contado, che avevano il cognome "De Molisio", mentre altri sostengono che derivi dal comune di Molise. L'attuale territorio molisano era in gran parte compreso nell'antica regione Regio IV Samnium, ovvero il Sannio, ed era la culla dell'antica civiltà sannita. In epoca longobarda comincia a definirsi il primo nucleo di quello che diventerà in seguito il Contado di Molise, un territorio che soltanto in età moderna troverà una stabile autonomia rispetto alla confinante Terra di Lavoro e alla Capitanata. L'entità amministrativa contemporanea, ben diversa dal Contado originario che escludeva ampie zone, trae le proprie origini nella suddivisione del Regno delle Due Sicilie realizzata durante la dominazione napoleonica.
La basilica inferiore di San Francesco d'Assisi è una delle due strutture che compongono la basilica di San Francesco ad Assisi, assieme con la basilica superiore. Dotata di cripta (in cui si trovano le spoglie del santo e dei suoi più stretti confratelli) e affrescata splendidamente da alcuni dei più grandi artisti del Trecento italiano, vi si accede dalla piazza inferiore di San Francesco, attraverso un portale che immette, a causa della pendenza del colle, nel lato sinistro della navata.
Michelangelo Buonarroti (Caprese, 6 marzo 1475 – Roma, 18 febbraio 1564) è stato uno scultore, pittore, architetto e poeta italiano. Protagonista del Rinascimento italiano, già in vita fu riconosciuto come uno dei più grandi artisti di tutti i tempi. Personalità tanto geniale quanto irrequieta, il suo nome è legato ad alcune delle più maestose opere dell'arte occidentale tra cui si devono senz'altro citare il David, il Mosè, la Pietà del Vaticano, la Cupola di San Pietro e il ciclo di affreschi nella Cappella Sistina, tutti considerati traguardi insuperabili dell'ingegno creativo. Lo studio delle sue opere segnò le generazioni successive dando vita, con altri modelli, al manierismo.
L'arcidiocesi di Lucca (in latino: Archidioecesis Lucensis) è una sede della Chiesa cattolica in Italia immediatamente soggetta alla Santa Sede appartenente alla regione ecclesiastica Toscana. Nel 2016 contava 316.900 battezzati su 323.900 abitanti. È retta dall'arcivescovo Paolo Giulietti.
Pietrasanta è un comune italiano di 22 943 abitanti della provincia di Lucca in Toscana.
Lucca () è un comune italiano di 88 658 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia in Toscana. È il centro principale della Piana di Lucca. Famosa per i suoi monumenti storici, è uno dei pochi capoluoghi a conservare il centro storico, ricco di antiche strutture di varie epoche, completamente circondato da una cinta muraria cinquecentesca nell'insieme integra e quasi pressoché immutata nel corso dei secoli. È una notevole città d'arte d'Italia. Ufficialmente di origini romane, ma su probabili insediamenti anteriori, Lucca, città di mercanti e tessitori, mantenne la sua autonomia come Stato indipendente per parecchi secoli fino al 1799 quando venne soppiantata l'antica Repubblica, a seguito della conquista francese da parte delle truppe napoleoniche, dando vita al Principato di Lucca e successivamente al Ducato borbonico di Lucca.
La Piana di Lucca è un'area pianeggiante che si estende attorno alla città di Lucca, comprendente quasi tutta la Lucchesia ed altre aree contigue. Dal punto di vista storico la Lucchesia è precisamente quella parte della pianura (in dialetto "il pian di Lucca") e delle contigue colline e montagne, che appartenne in età moderna allo Stato lucchese (vedi Repubblica di Lucca, Principato di Lucca e Piombino e Ducato di Lucca) e che corrisponde grosso modo alle antiche Sei Miglia. Oggi questo territorio è compreso nei comuni di Lucca, Capannori, Porcari, Villa Basilica ed in parte di quelli di Pescaglia (Val Freddana), Massarosa (Montigiano e Gualdo), Camaiore (Seimiglia camaioresi), Altopascio (Badia di Pozzeveri) e Pescia (frazioni collinari oggi comprese nell'Arcidiocesi di Lucca). L'area in questione si presenta piuttosto uniforme sotto il profilo dialettale e della cultura materiale.